Unione europea, le previsioni economiche d’inverno: il Pil dell’Italia dovrebbe crescere del 3,4 per cento nel 2021 dopo un calo dell’8,8 per cento nel 2020.
L’Unione europea ha presentato le previsioni economiche d’inverno che ovviamente continuano a risentire dell’emergenza coronavirus e che sono circondate da diversi punti interrogativi. Le previsioni infatti non possono prevedere l’andamento della campagna di vaccinazione, l’eventuale inserimento di nuove misure restrittive o i ritmi delle riaperture.
Unione europea, le previsioni economiche d’inverno
Nelle previsioni economiche d’inverno, l’Unione europea scrive che il Pil italiano farà registrare una crescita del 3,4% nel 2021 dopo che ha chiuso il 2020 con un pesante -8,8%, comunque migliore rispetto alle aspettative, anche considerando il lockdown e gli effetti diretti e indiretti del Covid.
Anche nel 2022 l’Italia dovrebbe guadagnare 3 punti e mezzo per quanto riguarda il Pil, ma per tornare ai livelli del 2019 bisognerà attendere forse anche dopo il 2023.
“Visto che la recessione nel 2020 non è stata profonda come previsto, e grazie ai vaccini, ci si attende che la Ue raggiunga i livelli di crescita pre-pandemia che aveva nel quarto trimestre 2019, già nel secondo trimestre del 2022, prima di quanto previsto lo scorso autunno. Ma uno su quattro avrà bisogno di più tempo. Inoltre, nessuno Stato membro tornerà nel 2022 alle proiezioni di crescita che aveva prima della crisi”, ha dichiarato il Commissario Paolo Gentiloni presentando le stime dell’Ue.
L’effetto Next Generation EU
Bisogna dire però che le previsioni dell’Unione europea non tengono conto non solo dei possibili risvolti negativi dell’emergenza sanitaria ancora in corso, ma neanche del Next Generation EU e quindi dei piani nazionali, che dovrebbero accelerare la ripresa, se strutturati in maniera corretta e soprattutto lungimirante. E in questo caso la fiducia degli italiani è riposta nelle mani di Mario Draghi.